Perché i dipendenti danno le dimissioni?

Elevato turnover, dimissioni, conflitti

Una delle aree di intervento principali della psicologia del lavoro è la gestione delle risorse umane: trovare, mantenere e gestire lavoratori competenti è la linfa vitale di ogni azienda. Se le persone vengono gestite correttamente sono investimenti, non costi.

Quando i dipendenti se ne vanno, danno le dimissioni (soprattutto in tempo di crisi) è un brutto segno. Probabilmente le condizioni di lavoro, o i capi, non soddisfano bisogni primari dei dipendenti quali ad esempio: bisogni economici, equilibrio tra casa e lavoro, riconoscimenti.

Di seguito alcuni degli errori principali commessi da manager e datori di lavoro:

  • danno troppo lavoro, fanno lavorare troppe ore;
  • non riconoscono il contributo soggettivo, ovvero non valorizzano i risultati realizzati dai collaboratori;
  • non si preoccupano dei dipendenti, non creano relazioni umane, trattano le persone come numeri e basta;
  • generano cattive relazioni interne, conflitti, estrema competizione;
  • non rispettano gli impegni presi, fanno promesse e non le rispettano;
  • assumono e promuovono persone inadeguate;
  • danno stipendi troppo bassi;
  • non lasciano che le persone seguano le loro passioni ed interessi;
  • non stimolano né le abilità né la creatività, non stimolano dal punto di vista intellettuale;
  • utilizzano uno stile di leadership eccessivamente autoritario (comando e controllo), oppure lassista (menefreghista).

Tutto questo fa sì che le persone talentuose e competenti se ne vadano, prima o poi. La ricerca e la selezione di personale, la formazione, l’acquisizione di padronanza del nuovo lavoro, sono processi lunghi e costosi. Conviene mantenere i lavoratori competenti, non farli scappare!

Dott. Andrea Miriello
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Consulente, Formatore, Business Coach